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Candidati preparati, ma la prova è complessa: l’esame sotto la lente di un concorsista (2019)

In occasione del Congresso Nazionale di Torino, riprendiamo un altro contributo giunto in redazione e pubblicato qualche anno fa. La lettera di un concorsista, che contiene critiche significative all’esame e non invecchiate idee utili per il dibattito sulla riforma dell’accesso alla professione.

Lettera di un “concorsista” in tema di “Accesso al Notariato”

Abstract: il mittente, Valerio Bianchini, un avvocato e aspirante notaio, esprime la sua preoccupazione riguardo al processo di selezione per l’accesso alla professione notarile. Afferma che i candidati non sono impreparati, contraddicendo le affermazioni di alcuni notai, e sostiene che molti giuristi di alto livello sono stati bocciati ingiustamente. Bianchini attribuisce i problemi del concorso alla sua complessità e alla mancanza di trasparenza nella correzione e nelle procedure. Descrive in dettaglio le difficoltà e le inefficienze del processo di selezione, sottolineando il calo delle vocazioni causato da queste sfide. Infine, suggerisce che miglioramenti modesti e un maggiore buon senso potrebbero risolvere gran parte delle problematiche evidenziate.

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