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Scuola Nazionale del Notariato e nuovo praticantato: la riforma dell’accesso secondo Michele Labriola (2019)

In occasione del Congresso Nazionale di Torino, riprendiamo, a qualche anno di distanza, un articolo dell’ex consigliere CNN, Michele Labriola, pubblicato da Federnotizie nel 2019, che contiene non invecchiate idee utili per il dibattito sulla riforma dell’accesso alla professione.

Accesso, formazione e scuola del Notariato

Abstract: l’ex Consigliere CNN, Michele Labriola, affronta diverse tematiche riguardanti la formazione e la pratica notarile in Italia. Evidenzia un calo significativo di iscritti alle facoltà di giurisprudenza e alla pratica notarile, in particolare in città come Napoli e Bari. Le cause di questo declino? La riduzione dell’attività lavorativa nel settore, le difficoltà nell’aprire e gestire uno studio professionale e l’aumento della concorrenza.

Per Labriola anche l’offerta formativa per i praticanti notai ha qualche problema: esiste una certa disomogeneità tra le scuole riconosciute dal Consiglio Nazionale del Notariato, con alcune che continuano ad avere un numero significativo di frequentanti e altre che registrano una flessione. La pratica notarile, inoltre, è in crisi. La frequenza dei praticanti presso gli studi notarili è sporadica: vanno ristabiliti principi e regole per rilanciarla.

Labriola, infine, propone la creazione di una Scuola Nazionale del Notariato per promuovere lo studio del diritto notarile, mantenere un alto livello di preparazione della categoria e integrare le scuole locali esistenti. La gestione scientifica e didattica andrebbe affidata alla Fondazione Italiana del Notariato e andrebbero previste borse di studio per i praticanti meritevoli.

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